Oltre all’Afghanistan, dove si trova la miniera più antica del mondo, il Lapislazzuli viene estratto anche in altri paesi, come Cile, Pakistan, Russia e Stati Uniti. Le pietre di diversa provenienza possono presentare caratteristiche differenti in termini di colore, venature e inclusioni.
I Lapislazzuli sono stati citati già nel 2650 a.C. nell’ “Epica di Gilgamesch”, celebre poema dell’antica Mesopotamia. L’antica città sumera di Ur aveva un fiorente commercio di Lapislazzuli e le sue tombe reali, portate alla luce nel 1920, contenevano più di 6000 squisite statuette, piatti, perline e sigilli di Lapislazzuli. Gli antichi egizi, così come gli antichi romani e greci, attribuivano a questa gemma celeste una forza divina. Usato per cerimonie religiose e come ornamento personale, il Lapislazzuli è stato indossato anche come talismano, amuleto e gioiello intarsiato.
Inoltre era usanza impiegarlo come ricompensa per il coraggio prestato in battaglia.
Nel Museo delle Arti decorative di Namur si può ammirare un antico busto romano di Lapislazzuli.
Il termine lapislazzuli deriva dal latino lapis, “pietra”, e dall’arabo lazhward, “azzurro”.
In Egitto e in Mesopotamia era usata nei rituali. Insieme all’agata è una delle pietre preziose più antiche, le testimonianze che abbiamo risalgono al V millennio a.C.: è stata rinvenuta sia nelle tombe faraoniche che in quelle sumere.
In India il lapislazzuli è noto per il potere di rafforzare la vista e di salvaguardare la salute.
Nel Buddismo è considerato uno dei sette tesori e simboleggia la coscienza di sé.
Gli antichi Romani credevano che avesse proprietà afrodisiache, mentre nel Medioevo si pensava che allontanasse la paura e l’invidia.
Nel Medioevo, con la polvere di lapislazzuli si creava la qualità di blu più pregiato per gli affreschi, il blu oltremare, estremamente resistente nel tempo.
Per la sua superficie che ricorda un cielo stellato, il lapislazzuli è anche detto “pietra del ciel
Il termine lapislazzuli deriva dal latino lapis, “pietra”, e dall’arabo lazhward, “azzurro”.
In Egitto e in Mesopotamia era usata nei rituali. Insieme all’agata è una delle pietre preziose più antiche, le testimonianze che abbiamo risalgono al V millennio a.C.: è stata rinvenuta sia nelle tombe faraoniche che in quelle sumere.
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Il lapislazzuli promuove saggezza e onestà, aiuta l’autoaffermazione e stimola l’intuizione e la concentrazione. Porta a far chiarezza su di sé e sulle proprie intenzioni. Dà sostegno nelle proprie decisioni e promuove la gentilezza.
Il lapislazzuli ha un forte potere calmante, tiene sotto controllo la collera e invita a razionalizzare le emozioni.Nota come pietra dell’amicizia, facilita l’espressione dei sentimenti, rende estroversi e migliora le relazioni interpersonali. Aiuta a padroneggiare i conflitti e spinge ad affermare con sincerità le proprie opinioni.
È la pietra che mette in collegamento l’uomo con l’universo e armonizza il microcosmo con il macrocosmo.